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PETULANTE UCCELLINO


 


 

Una premessa è d'obbligo! Si frequentava il II° o III° anno di Istituto e le Autorità Etiopiche, oltre all'insegnamento della lingua Inglese, avevano imposto l'insegnamento della lingua Etiopica, inviando da Addis Abeba un anziano Professore di nazionalità Etiopica con una sommaria conoscenza della lingua italiana. Per noi studenti, il dover studiare ed imparare a leggere e scrivere la lingua Amharica, risultava impresa ostica, difficile ed insignificante. Quella singola ora di lezione nell'arco della settimana, necessitava impegnarla in qualcosa di più interessante e divertente. Ecco come!!!...


Un compagno di classe, di nazionalità Pakistana, aveva la prerogativa di emettere il cinguettio di un uccellino, sebbene tenesse le labbra quasi chiuse. Noi tutti, divertentissimi, sapevamo bene chi era la pietra dello scandalo, ma l'omertà era assoluta.


 

L'anziano professore, ogni volta che entrava in classe, incuriosito ed altrettanto infastidito dal costante cinguettio, si sforzava di capire da che parte provenisse il suono o chi lo producesse. Di volta in volta, si affacciava alle finestre e osservava gli alberi circostanti il fabbricato scolastico per individuare l'uccellino.


 


 

.........……………CHI CINGUETTA?????………................


 

 



 


 

Non potendolo individuare, brontolando a voce alta sospettava che potesse essere un burlone della classe: quindi si aggirava circospetto fra i vari banchi e la ricerca del colpevole falliva inesorabilmente ogni volta. Pur passando vicino al banco del compagno Pakistano, questi non interrompeva di emettere il fastidioso cinquettio ; si limitava ad abbassare la testa e le onde sonore che colpivano il pianale del banco, espandevano il suono in tutte le direzioni dell'aula, innescando un più accentuato stato confusionario che "imbestialiva" l'anziano insegnante.


Un bel giorno, sempre più infastidito dal petulante cinguettio, punta diretto alla prima fila di banchi e sferra un sonoro ceffone ad un innocente compagno che, alzandosi sorpresissimo e con la guancia fortemente arrossata, soggiunse: "ma professore, non sono stato io; Lei vuole assolutamente colpevolizzarmi!!!".


 

Per tutta risposta parte un secondo sonoro ceffone sulla guancia opposta (quando si dice, porgi l'altra guancia!!!!!!……) Il malcapitato compagno, rammaricato della punizione non meritata, si affloscia sul banco e piange di rabbia, non potendo denunciare il vero colpevole (sarebbe stato tacciato di "crumiro") ed il divertimento sarebbe svanito.


Il professore resosi conto di aver commesso un'azione iniqua, cerca di consolare l'alunno e gli dice nel suo balbettante italiano : "MA SE NON ESSERE STATO TU, PERCHE' MI SGRIDI??".

Vi lascio immaginare le risate di tutti i compagni!… Intanto il cinquettio, inarrestabile accompagnava le fragorose, divertite risate degli alunni.


 

Vincenzo