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TARAPOTO
di Luigi Cardarelli
Quando volgevo in alto la testa dalla piazza di Tarapoto,vedevo la sagoma verde del "cerro escalera" sempre avvolta di nuvole nere e minacciose;poi guardando a nord,sentivo il calore e l'umidità dell amazzonia e pensavo che ormai dovevo andare da lei.Ero da giorni nella regione di San Martin,che prende il nome dall'uomo che assieme al"libertador"simon bolivar liberò il perù,una regione caliente,piovosa e poco abitata,un territorio di selve,fiumi e cascate senza strade asfaltate e con capanne di fango come in africa.A sud,nelle provincie di caceres e tocache,nascosti tra le selve dell alto corso del rio huallaga,ci sono ancora i terroristi di "sendero luminoso",attivi negli scorsi anni soprattutto nel narcotraffico.Tarapoto,"città delle palme",con il suo aereoporto è l ultimo avamposto della civiltà,a nord ed a est si apre l'ampio bacino amazzonico,con l'immenso stato di loreto,ucayali e madre de dios,poi in brasile il mato grosso.Un territorio sconfinato,grande quasi quanto l'europa,poco adatto alla vita degli esseri umani ma un paradiso per insetti,uccelli e rettili.Qui,nelle valli del mayo e dello huallaga,quando arrivarono iconquistadores spagnoli,sterminarono tutti gli indios cumbazas e dice la leggenda che gli unici superstiti furono trasformati dal dio "apu" in un toro e una farfalla.Insediamenti umani di una certa importanza apparvero solo verso la fine del 700,con la nascita di tarapoto.Consultai la cartina e parlai con il mio amico vincenzo,150 km. a nord,a yourimaguas nello stato di loreto,c'era una lancia"ferry" che con 2 giorni di navigazione sul rio huallaga,ci avrebbe condotti ad iquitos,la"puerta"dell amazzonia.Era natale e decidemmo di andare,mi recai al paradero"fermata" dei taxi e come sempre la trattativa fu rapida,simpatica e conveniente,purtroppo l'orario di partenza erano le 4,30 del mattino!Si andava in amazzonia,zona di febbre gialla,fine dei giochi e degli scherzi,una sola legge"la selva es mas fuerte che el elefante".Prendemmo la carrettera per la bellissima "laguna azul",qualche anno prima ci dirigevo una fazenda di tabacco,poi girammo a sinistra in un viottolo nella selva buia.Sulla via 2 auto e qualche capanna,poi quella che apparve non fu la luce del giorno ma una spessa,grigia e fittissima nebbia.I mango giganteschi sembravano ciclopi e la foresta sembrava più una brughiera del nord europa piena di spettri.Finì la selva e finì la nebbia ed si vide una strada nuova in costruzione,era vero allora,avevo conosciuto il costruttore brasiliano e la sua bellissima signora"paulista".In mezzo ad un oceano di verde,vedemmo yourimaguas,con il cielo grigio di nubi e la lancia sul fiume che già caricava a bordo persone e animali.Il tempo di fare una buona colazione,di comprare acqua e di fare un giro nella piacevole cittadina amazzonica che ricevemmo il saluto di un forte scroscio di pioggia tropicale.Dopo 5 giorni di piogge incessanti che gonfiarono i fiumi,dovetti tornare da iquitos a tarapoto in aereo,per non perdere giorni sulla lancia controcorrente.Rientrando in hotel a tarapoto,la signora juli,mi sorrise preoccupata poichè il giorno della mia partenza per yourimaguas,"bandidos" avevano assaltato i taxi sulla strada. dicembre 2006 oriente peruviano LUIGI CARDARELLI
CUZCO
Appena le ruote del boeing 737 toccarono la pista dell'aereoporto di Cuzco(l'ombelico)mi prese subito una senzazione di malessere,come un ronzio in testa.Quello che qui viene chiamatoil "sorroche",il mal di testa dovuto all'altura, visto che la città si trova a 3400 mt. sulle ande peruviane,non lontano da una vetta di 5400 mt.I locali offrono "mate de coca",foglie di coca bollite per guarire il disturbo,ma pare che il rimedio sia prenderle secche e masticarle lentamente;mi rivolsi anche a delle pastiglie in farmacia,con scarsi risultati.Cuzco l'antica capitale inca è il trionfo dell'architettura coloniale ispanica,dalla statua dell'imperatore Pachacuti,fino alla splendida piazza con le due chiese e i due lati di portici,sormontata dai palazzi bianchi in alto.In centro oltre alle varie "artisanerie" ed ai bellissimi negozi di pura lana alpaca,si vede una moltitudine di agenzie di viaggio che portano in tutto il perù ed una miriade di ristoranti e caffè.Già alle sei del mattino la città è in fermento,file di turisti con pulmini,minibus,taxi e trenini,si dirigono verso i numerosi ed esoterici siti archeologici vicini;da ollantaytambo,al sacsahuaman all'incanto di machu picchu.Tornando la sera si assiste ad un festival di belle ragazze,molte europee,giovani e sorridenti,che passeggiano e conversano ,affollando le agenzie ed i pittoreschi caffè.All'angolo della piazza entrai in una bella gioielleria per invitare una splendida commessa,alta,bianca,formosa e sorridente;erano lei e la proprietaria dentro e vendevano orologi di gucci e monili di foggia inca.Fu molto simpatica ,disse che sarebbe venuta a cena ma solo alla chiusura,dopo le dieci,perdipiù accompagnata da un'amica.Me ne andai,tanto non era tipo da avventure,io avevo già i favori di una graziosa cameriera,Racquel.Sulla porta la commessa mi chiamò per regalarmi una spilla omaggio;che dolce,che gentile!I peruviani sono buoni,simpatici,accomodanti e l'uomo europeo è molto considerato dalle donne andine,quando lo incontrano abbassano gli occhi ricordando la ferocia dei "conquistadores" venuti con il cavallo.Nel 1532,a pochi km. da qui,le residue schiere incas opposero l'ultima e inutile resistenza ,ai luogotenenti di Francisco Pizzarro,già trionfatore a Cajamarca.Da Cuzco partono gite per il lago Titicaca o per il canyon del colcha,è tutto un traffico di turisti;si dice che sia la città più cara del perù ma per un europeo,anche l'ottima cucina è sempre a prezzi ridicoli.Tornando da "valle sacrada" e percorrendo l'altopiano di Chincero a 4000 mt.si vede Cuzco lì in basso ed a sinistra il misteriosissimo tempio del "sacsahuaman";solo allora si comprende la grandezza della civiltà inca ed il favoloso passato di questa zona.Sembra veramente di stare in un luogo dove il tempo si è fermato. luigi cardarelli enero 2007 ande peruviane